iperinterpretare
v. tr. Interpretare in modo eccessivamente minuzioso, tentando di analizzare ogni elemento, anche il più recondito. ◆ «La politica monetaria seguita fin qui è giusta: tuttavia il pericolo di inflazione non è mai morto. Ma il nuovo dato monetario non deve essere iperinterpretato, perché in parte è il risultato di una revisione di dati precedenti compiuta in alcuni Paesi. Un dato che merita attenzione, ma che non deve essere visto come un pericolo» [Hans Tietmeyer intervistato da Marika De Feo]. (Corriere della sera, 28 agosto 1999, p. 7) • Qui non si tratta di iperinterpretare ciò che per molti può essere semplicemente un gesto di attenzione materna, ma di rilevare i fattori di mantenimento dell’atteggiamento pauroso e sfiduciato della ragazza. (Sicilia, 6 agosto 2001, p. 9, I nostri tempi).
Derivato dal v. tr. interpretare con l’aggiunta del prefisso iper-.
Già attestato nella Repubblica del 28 marzo 1985, p. 10 (Vanna Vannuccini), nella variante grafica iper-interpretare.