iperpacifista
(iper-pacifista), agg. Pacifista a oltranza. ◆ Il pensiero unico no-global e iperpacifista è dogmatico e privo del bene liberale del dubbio. (Gazzettino, 3 novembre 2002, p. 27, Attualità) • se si ha la pazienza di leggere con attenzione quel che dicono e scrivono il giornalista Sandro Magister (sull’«Espresso»), storici come Giorgio Rumi e Andrea Riccardi, il settimanale «Tempi» e anche il cardinal Camillo Ruini – solo per citarne alcuni, peraltro tra loro assai diversi – si capisce all’istante che la descrizione di un Vaticano iperpacifista è quasi una caricatura. (Paolo Mieli, Corriere della sera, 11 febbraio 2003, p. 43, Commenti) • Ma davvero si aprirebbe «un problema politico enorme», come dice Massimo D’Alema, se al Senato il centro-sinistra non riuscisse ad approvare con i suoi soli voti il disegno di legge sulle missioni militari all’estero? Davvero ci sarebbero imprecisate ma serie «conseguenze», come ammonisce Giorgio Napolitano? Con tutto il rispetto per il ministro degli Esteri, e ancor più per il capo dello Stato, l’allarme pare eccessivo. Tanto da far pensare che esso in realtà miri unicamente a esercitare un’estrema pressione sul gruppetto dei ribelli iper-pacifisti. (Claudio Rinaldi, Repubblica, 21 luglio 2006, p. 23, Commenti).
Derivato dal s. m. e f. e agg. pacifista con l’aggiunta del prefisso iper-.
Già attestato nella Repubblica del 24 ottobre 1992, p. 33, Cultura (Franco Marcoaldi).