iperpolitica
(iper politica), s. f. La politica che si racchiude nella propria sfera di interesse, pretendendo di affrontare i grandi problemi della società, ma finendo per restarne avulsa e distaccata. ◆ Il controllo dell’agenda politica è tanto più essenziale per la sinistra in un’epoca in cui tutte le sue posizioni classiche, i suoi insediamenti sociali tradizionali, sono stati messi in discussione, e il pubblico cui si rivolge è una gigantesca e amorfa classe media, che va conquistata col messaggio, visto che il contenuto non distingue più la destra dalla sinistra. [Tony] Blair è stato il primo a capirlo, a entrare nel mondo dell’iperpolitica, in cui la politica si occupa di se stessa e nulla più. In cui il «software» è più importante dell’«hardware». (Repubblica, 23 febbraio 1999, p. 1, Prima pagina) • Semplice noia? O allergia per il linguaggio dei politici? Diciamo un misto di tutti e due i motivi: i giovani cambiano canale quando vedono i politici. Forse anche perché si parla poco di loro. D’altra parte, la disaffezione rispetto all’iper politica possiede anche un risvolto nel consumo televisivo «day by day». (Klaus Davi, Stampa, 5 settembre 2005, p. 13, Cronache Italiane) • [tit.] Dall’antipolitica all’iperpolitica [testo] […] non possiamo pensare a una società in «mobilitazione permanente», come avviene da troppo tempo. Questo «surplus di politica», questa «iperpolitica» ci appare, infatti, l’altra faccia dell’antipolitica. Segni, entrambi, di una «domanda politica» frustrata. Se non dovesse trovare risposta, dopo tanti tentativi, allora è lecito attendersi l’esplosione. (Ilvo Diamanti, Repubblica, 17 ottobre 2007, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. f. politica con l’aggiunta del prefisso iper-.