ipertutelato
agg. Che è estremamente tutelato. ◆ Cocco e neon, povera piazza di Spagna Chioschi abusivi, banchetti e sporcizia. Battistoni: è una vergogna, ormai devo fare lo sceriffo. E la scritta “Frutta fresca-frutta secca”, su un banco mobile per la vendita, ha fatto la sua comparsa nella centralissima e ipertutelata, almeno a parole, piazza di Spagna. (Lilli Garrone, Corriere della sera, 12 gennaio 2001, p. 50) • «C’erano già stati altri cedimenti parziali. Villa Lancellotti è un monumento ipertutelato, ma è stato lasciato morire, nonostante il Comune abbia in più occasioni segnalato l’urgenza di un intervento di consolidamento». [Vincenzo Cuomo] (Carlo Franco, Repubblica,18 marzo 2011, Napoli, p. 1) • «I giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. Del resto, diciamo la verità, che monotonia un posto fisso per tutta la vita. È più bello cambiare e accettare nuove sfide purché siano in condizioni accettabili. E questo vuol dire che bisogna tutelare un po’ meno chi oggi è ipertutelato e tutelare un po’ di più chi oggi è quasi schiavo nel mercato del lavoro o proprio non riesce a entrarci». [Mario Monti] (Caterina Soffici, Fatto Quotidiano.it, 2 febbraio 2012, Blog).
Derivato dall’agg. tutelato con l’aggiunta del prefisso iper-.
Già attestato nella Stampa del 12 maggio 1990, Prima Pagina (Mario Deaglio).