ipoteca
ipotèca s. f. [dal lat. hypotheca, gr. ὑποϑήκη, affine a ὑποτίϑημι «mettere sotto, impegnare»]. – 1. Nel linguaggio giur., diritto reale di garanzia costituito a favore di un creditore su beni immobili o mobili registrati del debitore (o di un terzo che lo garantisce), al fine di assicurare con la vendita forzata dei medesimi l’adempimento di un’obbligazione: i. volontaria, conseguente a un accordo fra le parti; i. legale, i. giudiziale, conseguenti rispettivam. a un’espressa disposizione di legge a tutela di crediti particolari, o a un procedimento giudiziale; prendere, mettere, accendere, spegnere un’i.; fondo, terreno gravato di (o da) ipoteca; levare, togliere un’i.; liberare da un’i.; iscrivere, rinnovare, cancellare un’i; beni soggetti a, o liberi da, ipoteca; ufficio delle i. (ora denominato conservatoria dei registri immobiliari), quello presso cui si registrano le ipoteche; certificato d’i., comprovante se e quante ipoteche gravano sopra uno o più beni immobili. Lettera di ipoteca, dichiarazione con cui, nel finanziamento su merci viaggianti mediante cambiale tratta, il venditore autorizza il detentore della cambiale a disporre delle merci in caso di mancato pagamento o accettazione della cambiale stessa. 2. fam. tosc. Dare o mettere in ipoteca un oggetto, impegnarlo presso un usuraio o al monte di pietà; analogam., tenere in ipoteca. 3. fig. Mettere un’i. a o su qualche cosa, accaparrarsela, assicurarsene il possesso prevenendo altri (v. ipotecare, nel sign. 2); è espressione frequente anche nel linguaggio polit. e giornalistico, soprattutto per indicare un diritto o un condizionamento avanzati da un partito o da un gruppo di potere su posti o cariche importanti della vita politica, economica, culturale del paese.