ippocratico
ippocràtico agg. [dal lat. Hippocratĭcus] (pl. m. -ci). – Di Ippòcrate di Coo (gr. ῾Ιπποκράτης, lat. Hippocrătes), celebre medico greco nato nel 46o a.C., capo di una scuola famosa che da lui prende il nome (scuola i.) e autore di numerose opere, non tutte però di sicura attribuzione: la medicina, la dottrina i., gli aforismi i.; sostantivato al masch. plur., gli i., i seguaci della dottrina di Ippocrate. Figura circonfusa di un alone mitico, Ippocrate impersona ancor oggi non solo la medicina greca, ma, talora, la medicina stessa (la scienza, l’arte di Ippocrate) o i medici in genere (i seguaci di Ippocrate; e con uso antonomastico del nome, in espressioni iron. o scherz., i moderni Ippocrati, un Ippocrate di campagna, e sim.); a lui è inoltre attribuito il cosiddetto giuramento d’Ippocrate, elenco di norme cui si deve attenere il medico nell’esercizio della sua professione, che, per l’elevatezza dei principî etici in esso formulati (astensione da ogni atto dannoso al malato, rispetto del segreto professionale, ecc.), costituisce un codice deontologico di validità ancora attuale. Nel linguaggio medico, con riferimento al fatto che sono state per la prima volta descritte o osservate da Ippocrate: dita ippocratiche, dita che presentano un notevole ingrossamento delle falangi distali (dette anche, più comunem., dita a bacchetta di tamburo); per la faccia i. (o, in forma lat., facies hippocratica), v. faccia, n. 2.