irachizzazione
(iraqizzazione), s. f. Assunzione delle responsabilità civili e sociali e dei poteri decisionali da parte del popolo iracheno e dei suoi rappresentanti, dopo il conflitto che ha rovesciato il regime di Saddam Hussein (1937-2006); per estensione, assimilazione alla situazione di confusione politica e sociale dell’Iraq. ◆ Il ministro Piero Fassino ha messo in guardia dal rischio di una «iraqizzazione» della Repubblica federale [jugoslava] nel cuore dell’Europa. (Maurizio Caprara, Corriere della sera, 20 maggio 2000, p. 13, Esteri) • I paesi arabi, ben distanti dal vedere le elezioni come un passo verso una «irachizzazione» dell’Iraq, le considerano solo uno strumento per legalizzare un governo fantoccio filoamericano, mentre alcuni paesi occidentali non credono possano essere sufficientemente rappresentative e preferirebbero un rinvio. (Gazzetta del Mezzogiorno, 22 novembre 2004, p. 5, Esteri) • «Quello che sta avvenendo è l’irachizzazione dell’Afghanistan, che passa anche per sequestri di persona e attentati come questo – ha dichiarato ieri [Franco] Ionta –. La nostra presenza in Afghanistan è sicuramente negativa per le forze che si oppongono alla stabilizzazione del paese e Al Quaida da sempre ha detto che noi siamo un obiettivo». (Monica Viviani, Trentino, 14 febbraio 2008, p. 3, Attualità).
Derivato dal toponimo Iraq con l’aggiunta del suffisso -izzazione.
Già attestato nella Repubblica del 18 settembre 1990, p. 5 (Guido Barendson).