irlandesita
irlandesità s. f. inv. L’insieme delle caratteristiche culturali proprie di chi è irlandese. ◆ I duri dell’Ira di oggi non solo sono disposti a far saltare ogni accordo di pace pur di non consegnare neanche una pistola del loro formidabile arsenale, ma trattano la comunità cattolica come «cosa loro», pestando i transfughi, giustiziando i delatori, emanando centinaia di sentenze di esilio a vita per i ragazzi sbandati che spacciano o rubano nelle case, trasformandosi in una società segreta basata sull’intimidazione. Uno «Stato-mafia», come ha detto il leader dei conservatori inglesi, che non sembra più disposto a sostituire la propria legge con nessun’altra legge, fosse pure, un giorno, quella per cui dichiarano di battersi. I loro fratelli di Dublino non li capiscono più. Neanche uno dei grandi cantori dell’irlandesità, come Roddy Doyle, li capisce più. (Antonio Polito, Repubblica, 2 settembre 1999, p. 35, Cultura) • «L’isola dove sono nato ha trascorso tutto il XX secolo guardando il proprio ombelico. Come un’adolescente pensava d’essere la cosa più importande del mondo. Sono stati scritti migliaia di libri sull’essere irlandesi. Intanto, abbiamo trascorso un intero secolo, quello stesso XX, sparandoci a vicenda. Poi ci siamo resi conto che ci sono orizzonti d’appartenenza più ampi dell’“irlandesità”. Desperados, scritto nel ’94, in uscita a maggio in Italia, è il romanzo più irlandese che abbia mai pensato, eppure è ambientato in Nicaragua. Esploro le connessioni fra il mio Paese e il Terzo Mondo. Un’apertura che si sta diffondendo fra i narratori irlandesi» [Joseph O’Connor intervistato da Cinzia Fiori]. (Corriere della sera, 23 aprile 2002, p. 35, Cultura) • il problema di questo film, per certi versi rispettabile, è che nel tentativo di trovare un equilibrio fra commedia e dramma non riesce a essere né divertente, né emozionante; e che nel dipanare i fili delle storie in ballo la regia perde presto il ritmo. Forse «InterMission» evita il rischio di un’irlandesità di maniera, che tuttavia in alcuni casi risulta tanto più fotogenica e accattivante. (Alessandra Levantesi, Stampa, 29 giugno 2004, p. 30, Spettacoli).
Derivato dall’agg. irlandese con l’aggiunta del suffisso -ità.
Già attestato nella Repubblica del 28 marzo 1990, p. 25, Spettacoli (Irene Bignardi).