irregolarita
irregolarità s. f. [der. di irregolare; cfr. lat. tardo irregularĭtas -atis «indisciplina nella condotta»]. – 1. a. Condizione di ciò che è irregolare, nei diversi sign. dell’aggettivo: i. di una procedura, di un possesso; invalidare un’elezione per i.; i. di una costruzione sintattica; i. di condotta; i. di contorni, di lineamenti; i. di un moto, del polso, ecc. b. Nell’industria tessile, lo scostamento di un filato, di una tela o altro dalla regolarità limite (quella cioè che mantiene costante il rapporto tra peso e unità di lunghezza); si misura mediante un regolarimetro, che fornisce in continuo il diagramma del coefficiente d’irregolarità. c. Nella tecnica, con riferimento al volano o all’albero motore di una macchina alternativa, grado di i., il rapporto tra la differenza della velocità angolare massima e minima in un giro e la velocità angolare media. d. In matematica (oltre al sign. generico e comune) il termine assume in casi particolari un sign. preciso: per es., nella geometria algebrica, i. di una superficie, numero intero, non negativo, individuato mediante la considerazione di certe curve algebriche giacenti sopra la superficie e appartenenti al medesimo sistema algebrico (continuo) ma non al medesimo sistema lineare. 2. a. Condizione, fatto, procedimento irregolare; in partic., ogni azione che costituisca infrazione a una legge, a una norma, a una disciplina: commettere un’i.; rilevare delle i.; lasciar correre, chiudere un occhio su qualche irregolarità. Ha spesso valore eufemistico, per indicare procedimenti illegali di notevole gravità, oppure (spec. nella locuz. i. amministrative) peculati, appropriazioni indebite del denaro amministrato: scoprire delle i.; pare che ci siano gravi i.; è stata deliberata un’inchiesta per accertare le i. amministrative (anche assol.: per accertare eventuali irregolarità). Nello sport, qualsiasi azione con cui si trasgredisce alle norme della competizione o al regolamento del gioco. b. Nel diritto canonico, impedimento, da difetto o da delitto, che vieta la ricezione dell’ordine sacro e, se questo è già stato conferito, il suo esercizio.