irriducibile
irriducìbile (letter. o ant. irreducìbile) agg. [comp. di in-2 e riducibile]. – 1. a. Che non si può ridurre, cioè rimpiccolire, restringere, ricondurre a una forma più semplice: il prezzo è fisso, i.; i costi di produzione sono purtroppo irriducibili. b. In matematica, detto di una frazione quando è ridotta ai minimi termini, cioè quando il numeratore e il denominatore sono numeri primi tra loro; più in partic., un polinomio, in una o più variabili, con coefficienti reali, si dice irriducibile se esso non si può decomporre nel prodotto di due o più polinomî, aventi anch’essi coefficienti reali; una equazione algebrica f(x) = 0 si dice irriducibile in un dato campo se tale è il polinomio f(x); analoga definizione vale per le equazioni algebriche in più variabili. 2. In relazione con altro sign. del verbo ridurre, le espressioni: volontà, tenacia i., che non si lascia piegare, quindi ferma, salda; provare un’i. avversione, per qualcuno o qualche cosa, estrema, che non può attenuarsi; carattere o temperamento i., ostinato, incorreggibile. Riferito a persona, che non desiste dalla lotta: avversario i.; un terrorista, un camorrista, un mafioso i., in contrapp. ai cosiddetti pentiti o dissociati. 3. In relazione col verbo ridurre nel sign. di rimettere, far rientrare al suo posto: frattura, lussazione i.; in partic., in chirurgia, ernia i., l’ernia addominale che non può essere ridotta con le comuni manovre o per la massa dei visceri o per le aderenze costituite tra visceri e sacco. ◆ Avv. irriducibilménte, senza alcuna possibilità di cedimento, di accomodamento, di conciliazione, e sim.: rimase irriducibilmente fermo sulle sue posizioni; è irriducibilmente avverso a ogni innovazione.