islamofobico
agg. Derivato da ostilità pregiudiziale nei confronti dell’islam. ◆ Sono state pugnalate inflitte ai valori più profondi dell’Olanda quelle che hanno tolto la vita a Theo van Gogh. […] Ma qualche avvisaglia islamofobica si è fatta subito sentire. Tra venerdì e sabato otto lettere minatorie contenenti una polvere che solo dopo si è scoperto essere innocua sono state consegnate ad altrettanti negozi islamici di Van Wonstraat. (Riccardo Staglianò, Repubblica, 7 novembre 2004, p. 21, Politica estera) • L’Islam, secondo [Hans] Küng, al pari delle altre religioni del Libro ha le potenzialità per aprirsi al dialogo con la modernità, senza che ciò debba comportare uno snaturamento della fede o, specularmente, un irrigidimento fondamentalista. Una posizione collidente, ovviamente, con quella di Oriana Fallaci, la cui furia islamofobica viene analizzata con acume e pacatezza da Giancarlo Bosetti, direttore di «Reset», (Paolo Battifora, Secolo XIX, 8 febbraio 2006, p. 14, Cultura & Spettacoli) • ci sono i 14 capitoli del nuovo libro di Martin Amis, «The Second Plane», in uscita a Londra per Jonathan Cape, già accompagnato da una polemica politico-culturale che non smette di seguire lo scrittore da quando ha deciso di prendere posizione sulla questione del terrorismo islamico. Da una parte, quelli che lo accusano di «razzismo islamofobico»; dall’altra, quelli che criticano il suo stile stellare, il suo gusto per l’estremo e il grottesco, le acrobazie stilistiche che danno forza ai romanzi ma risulterebbero banali quando vengono applicate allo scontro tra civiltà che si combatte con il terrorismo, le campagne in Iraq e in Afghanistan. (Guido Santevecchi, Corriere della sera, 30 gennaio 2008, p. 43, Commenti).
Derivato dal s. f. islamofobia con l’aggiunta del suffisso -ico.
Già attestato nel Corriere della sera del 31 luglio 2000, p. 11, Esteri (Lorenzo Cremonesi).