isolante
iṡolante agg. e s. m. [part. pres. di isolare]. – 1. agg. e s. m. In genere, che isola o serve a isolare, detto soprattutto di materiale usato per l’isolamento acustico, elettrico, termico; nastro i.; carta i., nome generico di carte imbevute o spalmate di materiali isolanti (bitumi, gomme, lacche), usate per proteggere cavi e apparecchiature elettriche; miscele i., quelle composte di minerali e resine, caratterizzate da basso punto di fusione ed elevata rigidità, usate nell’industria delle costruzioni per l’isolamento dei cavi. Come s. m.: i. acustico, materiale con fattore di trasmissione molto basso per le onde sonore, caratterizzato da massa specifica molto piccola e struttura fortemente porosa (feltro, lana di vetro, polistirolo, masonite, mattoni porosi); i. elettrico, ogni materiale che abbia conducibilità elettrica molto piccola o, in altre parole, resistività molto elevata (mica, quarzo, caucciù, carta, resine, tessuto di vetro); i. idrofugo, ogni materiale atto a impedire le infiltrazioni d’acqua nelle costruzioni (cartoni bitumati, tritumi di sughero legati da catrame, ecc.); i. termico, ogni materiale che abbia la capacità di limitare la conduzione del calore (come per es. il sughero). 2. agg. In linguistica, di lingua (per es., il cinese) in cui gli elementi lessicali sono portatori soltanto di significato e le determinazioni morfologiche sono indipendenti, per cui essa risulta costituita di due componenti: da una parte il lessico, che, come tutti i lessici, consta di parole significanti, invariabili e autonome, dall’altra i mezzi morfologici, quali la varietà di collocazione nella frase, la varietà d’intonazione, ovvero un repertorio di parole svuotate di significato e dotate di funzione grammaticale.