ispirato
(ant. o letter. inspirato) agg. [part. pass. di ispirare]. – Che è opera d’ispirazione: libri i., quelli delle Sacre Scritture. Riferito a persona, si dice soprattutto di chi nel creare un’opera d’arte, nello scrivere, nel parlare, ha l’animo come acceso di una luce e di un fuoco soprannaturale che eccita ed esalta la sua fantasia: un poeta, un pittore, un oratore i.; avere la mente i.; essere, sentirsi ispirato; anche dell’opera o delle parole che sono improntate da tale fervore fantastico: poesia, versi i., musica i.; tenne un discorso i.; e per indicare il modo con cui si rivela esternamente l’estasi e l’entusiasmo interiore: dipingeva, suonava con il volto i.; parlò con accento i.; avere l’occhio ispirato. Con uso di sost., fare l’ispirato, affettare nell’atteggiamento, nel tono di voce, o in genere nel contegno, un’ispirazione (religiosa o artistica) che non si ha. ◆ Avv. ispirataménte, con ispirazione, in modo o con aspetto o con tono ispirato: suonare, predicare ispiratamente.