italico
itàlico agg. [dal lat. Italĭcus] (pl. m. -ci). – 1. Dell’Italia antica: la civiltà i.; popoli i. o, come s. m., gli Italici, le antiche popolazioni dell’Italia centro-merid. di tradizione linguistica indoeuropea, eccettuati gli abitanti delle Puglie, gli Etruschi e gli Italioti (in senso più stretto, furono detti Italici i confederati di Roma in Italia, fuori del Lazio); dialetti i., quelli parlati dai varî gruppi linguistici italici, tra cui i più importanti nel 5°-4° sec. a. C. erano l’osco, l’umbro e il latino, quest’ultimo poi escluso dai più moderni studî linguistici; alfabeti i., quelli dei dialetti italici e, anche, in senso lato, quelli di dialetti non italici (per es., l’etrusco); diritto i. (lat. ius Italicum), a Roma, nell’ultimo secolo della Repubblica e nei primi dell’Impero, il complesso dei privilegi (proprietà del suolo, esenzioni, ecc.) accordati spec. a colonie di cittadini romani, e anche a comunità provinciali, situate cioè fuori d’Italia. 2. Nell’uso letter., lo stesso che italiano: il medioevo italico; l’antiquo valore Ne l’italici cor non è ancor morto (Petrarca); In quella parte de la terra prava Italica ... (Dante). In denominazioni storiche, con riferimento all’Italia medievale e moderna: Regno i., sia quello medievale (succeduto nell’Italia settentr. al regno longobardo, all’epoca di Carlomagno) sia quello napoleonico (istituito nel 1805 sotto il governo del viceré Eugenio di Beauharnais); Lega i., la lega costituitasi tra Venezia, Firenze e Milano (1454) allo scopo di consolidare i risultati della pace di Lodi. In locuz. particolari: Bibbia i., la versione latina della Bibbia più nota come Itala (v.); carattere i., in tipografia, il carattere corsivo aldino. Con uso di s. m., o anche con valore avverbiale, la lingua italiana, in italiano: quegli italico parla (T. Tasso). ◆ Avv. italicaménte, letter., al modo degli Italiani, italianamente.