juke-box
〈ǧùuk bòks〉 locuz. angloamer. [comp. di juke (house), propr. «casa di malaffare», nome con cui erano indicate le bettole e i luoghi di ballo frequentati dai neri degli Stati Uniti merid., e di box «scatola»] (pl. juke-boxes 〈... bòksi∫〉), usata in ital. come s. m. – Tipo di fonografo elettrico automatico, diffuso spec. in passato soprattutto nei bar, caffè, stabilimenti balneari, sale da ballo e altri luoghi di trattenimento: è formato da un mobile contenente un amplificatore elettroacustico, con giradischi e numerosi dischi o compact-disc, che si scelgono e si fanno suonare introducendo una moneta o un gettone e premendo determinati tasti.