kaputt
〈kapùt〉 agg., ted. [dal fr. capot della locuz. faire capot «fare cappotto» come termine di gioco o nel sign. di capoter, cioè «capovolgersi, ribaltarsi»]. – Rovinato, distrutto, ucciso, in malora, in rovina; l’espressione, nata in ambiente militare tedesco già durante la guerra dei trent’anni (1618-1648), si è particolarmente diffusa, anche nella grafia adottata kaput, durante la seconda guerra mondiale, sia in funzione di aggettivo (città kaputt; voi tutti kaputt!, e sim., o, con uso assol., kaputt!), sia, più spesso, con funzione avverbiale, nelle locuz. fare, meno com. essere, andare kaputt; quel lavoraccio mi ha messo kaput.