kiwi
〈kìvi〉 (o kivi) s. m. [voce di origine maori, assunta in ingl. per indicare dapprima gli uccelli, estesa poi a significare genericam. «neozelandese», da cui il nome del frutto (kiwi fruit o semplicem. kiwi), perché di solito importato attraverso la Nuova Zelanda]. – 1. Nome indigeno di due specie di uccelli della Nuova Zelanda, appartenenti al genere Apteryx (v. apterige), ormai in via di estinzione: il k. striato (Apteryx australis) e il k. maculato (A. owenii); vivono isolati, in coppie o in piccoli gruppi, nelle regioni boscose, fino a 200 m di altezza; hanno la statura di un gallo, con testa piccola, becco lungo e sottile, leggermente ricurvo verso il basso, zampe corte, robuste, ali ridotte a moncherini quasi invisibili, e mantello marrone scuro, che sembra fatto di peli più che di penne. 2. Pianta da frutto (Actinidia chinensis), originaria della Cina sud-occid., recentemente introdotta anche in Italia e ormai largamente coltivata per i suoi frutti (indicati con lo stesso nome), costituiti da bacche lunghe fino a 6 cm e 60-70 g, con buccia pubescente di colore bruno-verde, a polpa verdognola, succosa, di sapore dolce-acidulo, con numerosi piccoli semi, che possiede un elevato valore nutritivo (100 g di polpa contengono circa 200 mg di vitamina C).