knock out
〈nòk àut〉 locuz. verb. e sost., ingl. [propr., abbrev. di knock out of time «abbattere fuori del tempo»], usata in ital. come avv. e
s. m. – Nel pugilato, l’azione di abbattere un avversario senza che questi riesca a rialzarsi entro dieci secondi, mettendolo quindi «fuori combattimento»: mettere knock out l’avversario; subire un knock out, evitare un knock out, vincere per knock out; anche in usi fig., soprattutto nella frase mettere o essere messo knock out, infliggere o subire una sconfitta dura, definitiva, senza possibilità di rivincita o di ripresa, e in genere con le accezioni fig. di «mettere fuori combattimento», «mettere a terra». Si abbrevia comunem. in k.o. (v.), cui corrisponde l’abbrev. ital. f.c. (fuori combattimento). Con la locuz. knock out tecnico (abbrev. in k.o.t.) si indica invece il «fuori combattimento» decretato dall’arbitro a danno di un pugile che per ferita o per manifesta inferiorità non sia in grado di contrastare ulteriormente l’avversario.