kulak
〈kulàk〉 s. m., russo [voce turco-tatara, che significa propr. «pugno» (der. di kul «mano»), da cui, in senso fig., «incettatore, avaro»] (pl. kulaki 〈kulak’ì〉). – Nome con cui era designato, nella Russia zarista e nei primi anni della Russia sovietica, il contadino benestante, proprietario di una certa estensione di terra, che coltivava avendo alle sue dipendenze altri contadini; la classe dei kulaki fu praticamente distrutta nel corso del processo di collettivizzazione agraria attuato dal governo bolscevico. ◆ È stato usato talvolta l’adattam. ital. culaco (pl. culachi).