la2
la2 pron. pers. e dimostr. f. sing. [lat. ĭlla, accus. ĭllam]. – 1. Forma debole della declinazione dei pron. pers. ella, lei, essa, che si usa con funzione di compl. oggetto riferito a persona o cosa; come il masch. corrispondente lo, si appoggia al verbo in posizione proclitica o enclitica, e davanti a vocale può avere l’elisione: è molto tempo che non la vedo; la invidio, o l’invidio, molto; guàrdala; èccola. Nel dialogo (come ella e lei) può riferirsi a persona di sesso maschile: la ringrazio, direttore. 2. In espressioni colloquiali è usato assol., in funzione di soggetto o di oggetto, con riferimento generico a una situazione, a una realtà, a un fatto: la va male; finiscila!; come la mettiamo?; chi la fa, l’aspetti. 3. Nell’uso pop. tosc. e nei dialetti settentr. è usato anche come soggetto in posizione proclitica, con funzione di solito pleonastica (potendo anzi il soggetto essere esplicitamente espresso da un sostantivo), riferito a persona o cosa di genere femminile: la c’è la Provvidenza! (Manzoni); e la c’è, e la verrà qui, e sarà mia moglie (Manzoni); l’è davvero una bella trovata.