labirinto
(meno com. laberinto) s. m. [dal lat. labyrinthus, gr. λαβύρινϑος, voce di origine preellenica]. – 1. Nome di alcune leggendarie costruzioni architettoniche dell’antichità, di struttura ingegnosa e talmente complicata, per intreccio di stanze, corridoi, gallerie, da rendere assai difficile l’orientamento e quindi l’uscita a chi vi fosse entrato: il l. di Creta, quello costruito, secondo il mito, da Dedalo per il Minotauro, il mostruoso figlio di Minosse. 2. a. Per estens., qualsiasi edificio o complesso di edifici in cui sia difficile orientarsi: questo non è un appartamento, è un l.; l. di specchi, nei Luna Park. b. Più genericam., qualsiasi intrico di strade o di sentieri, serpeggiamento di corsi d’acqua, ecc. (cfr. anche dedalo): Fuggì piangendo, e con le mani ai crini, Per selve e boscherecci labirinti (Ariosto); onde Che con bei labirinti Trascorrono il sentiero (Chiabrera). Nei giardini e nei parchi (soprattutto delle ville italiane del ’600 e del ’700), intrico di viali, vialetti e passaggi fiancheggiati da alte siepi o muriccioli. c. Gioco di pazienza, incluso di solito tra i giochi enigmistici, consistente nel trovare, in un intrico di vie, il giusto percorso che, da uno dei possibili ingressi, porti all’uscita. 3. fig. Affare imbrogliato, situazione complicata da cui non si sa come uscire, viluppo di difficoltà inestricabili, e sim.: non riesco a orientarmi in questo l. di calcoli; cacciarsi, perdersi in un l.; Nel laberinto intrai, né veggio ond’esca (Petrarca, con allusione al suo innamoramento per Laura). 4. In anatomia, serie di cavità ossee tra loro comunicanti (l. osseo), che costituiscono l’orecchio interno dell’uomo e degli altri vertebrati, sede dell’organo dell’udito e dell’equilibrio; è situato nello spessore della rocca petrosa dell’osso temporale, e contiene nel suo interno una serie di sacche membranose di forma e dimensioni diverse (l. membranoso): tra l’osso e la membrana è interposto un liquido (perilinfa) e altro liquido occupa la cavità interna (endolinfa). Il labirinto viene anche distinto in anteriore o acustico, comprendente la chiocciola con l’organo del Corti, e posteriore o vestibolare, formato dalla porzione non acustica dell’orecchio interno, cioè dall’otricolo e dal sacculo, che costituiscono il vestibolo membranoso (l. statico), e dai canali semicircolari (l. cinetico). È anche nome di altre formazioni anatomiche, tra cui il l. renale, la parte più interna della sostanza corticale del rene, ricchissima di glomeruli. 5. Per analogia con il labirinto dell’orecchio, l. acustico, la configurazione che assume un tubo acustico quando, per ragioni di spazio, lo si ripiega su sé stesso; è spesso realizzato con una cassa acustica parallelepipeda nell’interno della quale dei setti opportunamente disposti determinano il tortuoso percorso dei suoni. 6. Classificatore a labirinto: apparecchio da laboratorio costituito essenzialmente da un recipiente allungato nel quale alcuni setti, opportunamente disposti, costringono un fluido, che trasporta particelle solide in sospensione, a un percorso tortuoso; i filetti della corrente fluida hanno traiettorie di diversi raggi di curvatura, e di conseguenza le particelle in sospensione sono soggette a forze d’inerzia variabili e si depositano in punti diversi a seconda della loro massa.