lamella
lamèlla s. f. [dal lat. lamella, dim. di lamĭna «làmina, lama»]. – 1. Sottile làmina, di metallo o d’altro, e, per estens., strato sottilissimo di roccia, di minerale, di tessuto organico o vegetale. In elettrotecnica, collettore a lamelle (o commutatore), organo nel quale le lamelle sono costituite da piattine di rame, dello spessore di qualche millimetro, isolate tra loro e collegate elettricamente a due sezioni dell’avvolgimento d’indotto di una macchina dinamoelettrica. 2. a. In anatomia, l. corneali, strutture che costituiscono la cornea, formate da fasci di fibrille connettivali, unite tra loro da una sostanza cementante interstiziale; l. ossee, elementi costitutivi del tessuto osseo, in cui si presentano variamente stratificate e orientate, a seconda che si tratti di ossa lunghe, brevi o piatte. b. In botanica, nei funghi agaricali, ciascuna delle pieghe sottili e più o meno estese della faccia inferiore del cappello, disposte radialmente, rivestite dall’imenio basidioforo, il cui diverso aspetto fornisce criterî per la classificazione dei varî generi. In citologia vegetale, l. mediana, la membrana primaria delle cellule di un tessuto, così detta perché interposta tra due cellule che essa tiene unite.