lamentite
s. f. (iron.) Propensione patologica a lamentarsi, a protestare per qualsiasi motivo. ◆ «Bisogna curare la malattia infantile degli italiani: la lamentite. Lo Stato non ha il potere di impedire le nevicate eccezionali, anche se l’Italia è il Paese del sole, e uno pensa che sia un diritto pretendere che la neve venga subito sciolta dagli organi competenti», afferma all’indomani delle polemiche il ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi. Dopo il blocco della Salerno-Reggio Calabria per neve, Lunardi avverte: «Nessun risarcimento a pioggia, anzi multe a quanti non erano attrezzati con le catene da neve e hanno danneggiato i cittadini previdenti». (Giornale di Brescia, 31 gennaio 2005, p. 3, In primo piano) • le polemiche riprendono vigore anche grazie alle dichiarazioni rese da [Pietro] Lunardi alla stampa. Un passaggio citato, peraltro, anche nella mozione: «È grave e inaccettabile – ha sottolineato l’opposizione – che in successive dichiarazioni il ministro delle Infrastrutture e trasporti anziché chiedere scusa, come aveva fatto il vicepresidente del consiglio [Marco] Follini, abbia in modo arrogante negato ogni responsabilità e addirittura insultato gli italiani definendoli affetti da “lamentite”». (S. M., Gazzetta del Sud, 1° febbraio 2005, p. 9, Interni).
Derivato dal s. m. lamento con l’aggiunta del suffisso -ite.