lamina
làmina s. f. [dal lat. lamĭna]. – 1. In genere, lastra di piccolo spessore, soprattutto metallica (una l. d’acciaio, d’oro, d’argento, ecc.) e per estens. anche d’altra materia (una l. di legno compensato, ecc.). Più specificamente, nella tecnica, lastra in cui le sollecitazioni da essa sopportabili producano deformazioni molto più grandi dello spessore. In partic., l. bimetallica, piccola lamina formata da due strati di metalli diversi e aventi indici di dilatazione termica differenti; per effetto di una variazione della temperatura, la lamina si incurva, per tornare nella condizione iniziale una volta che la temperatura sia di nuovo quella di partenza: per questa proprietà è impiegata in dispositivi termostatici, interruttori a intermittenza, interruttori termici automatici (che interrompono il circuito in caso di sovraccarichi), ecc. 2. In geologia, sottile livello roccioso distinguibile nell’interno di uno strato. In mineralogia e in petrografia, l. sottili (dette anche sezioni sottili) lastrine di esiguo spessore (qualche decimo di mm) e di piccola superficie (qualche cm2), che si preparano da campioni di minerali e di rocce per esaminarle al microscopio polarizzatore. 3. In botanica, la parte espansa e appiattita della foglia (cioè il lembo fogliare), o anche la parte superiore, ampia e dilatata, dei petali che (come nella corolla cariofillacea) si restringono inferiormente in un’unghia pronunciata. 4. In anatomia, nome comune a parecchie formazioni più o meno appiattite: l. basilare della coclea; l. cribrosa della sclerotica; l. vertebrale, ciascuna delle due porzioni appiattite di una vertebra, situate tra l’apofisi spinosa e le apofisi articolari; l. quadrigemina, il complesso dei quattro corpi quadrigemini del mesencefalo. In embriologia, l. (o placca) laterale, sinon. di ipomero. 5. In fisica, l. ottica, lastrina di materiale trasparente, omogeneo, generalmente a facce piane e parallele, usata in ottica (l. rifrangente) per lo più come parete di recipienti destinati a contenere mezzi ottici aeriformi o liquidi; l. birifrangente, lastrina ottica di materiale birifrangente, utilizzata per polarizzare luce naturale o per analizzare luce polarizzata (in partic., l. mezz’onda e l. quarto d’onda, dette così perché introducono uno sfasamento tra il raggio ordinario e il raggio straordinario pari a quello prodotto da una differenza di cammino di metà o, rispettivam., di un quarto della lunghezza d’onda della luce); l. liquida, sottilissimo velo di liquido (per es. quello che costituisce le bolle di sapone); anche la superficie di separazione di un liquido da un aeriforme o da un altro liquido, nella quale hanno sede le azioni di tensione superficiale. 6. Negli antichi astrolabî, ciascuno dei dischi metallici intercambiabili sui quali erano incise le proiezioni di linee significative della sfera celeste (equatore, tropici, ecc.) caratteristiche di una data latitudine. ◆ Dim. laminétta (v.), laminèlla.