largo. Finestra di approfondimento
Larghezza ed estensione - Come per altri agg. di estensione, quali alto,lungo ecc., anche l. ha due sign. fondamentali: esprime infatti sia la dimensione della larghezza (quanti metri è l. questa strada?) - e in questo caso è privo di sinon. e contr. - sia il concetto di «notevolmente esteso, soprattutto in larghezza» (una giacca troppo l.; una l. piazza), con vari sinon. e contr., secondo i contesti. Così come già osservato per alto/basso (vedi scheda ALTO), inoltre, il termine meno marcato è sempre il primo della coppia, ovvero quello positivo, il quale ha il maggior numero di sinonimi. L. è molto frequente per qualificare spazi aperti o chiusi di notevole estensione. Per i primi, il sinon. meno marcato è esteso (un’estesa vallata), mentre vasto si riferisce ora a luoghi aperti, ora a oggetti o luoghi circoscritti (il bronzo / dell’usbergo gli squilla orribilmente / sul vasto petto [V. Monti]). Più specifici sono arioso (talora riferito anche a luoghi chiusi, ma che diano un senso di luminosità e di spazio: l’atrio era come un grande tempio, arioso, intorno a cui giravan le scale con le balaustre bianche [S. Slataper]) e aperto (così qua giù si gode, / e la strada del ciel si trova aperta [F. Petrarca]), che rimandano a un luogo molto esteso nel quale lo sguardo possa spaziare in ogni direzione, oppure a un luogo comodo, di agile accesso, senza strettoie. Per gli ambienti chiusi, invece, più appropriato è spazioso (lo scalone dava su di uno spazioso vestibolo [G. Verga]). Meno frequente è comodo: una bella casa con un comodo soggiorno. Ampio (avvolti in ampio mantello [A. Verri]) e il generico grande (la falce è grande, ma più grande il prato [G. Pascoli]) vanno bene sia per luoghi aperti e chiusi sia per oggetti, abiti, ecc.
Contrari - Tra i contr., piccolo è utilizzabile in ogni contesto, mentre angusto è più appropriato per luoghi chiusi molto piccoli (introdusse l’ospite in un angusto cortile [A. Manzoni]), i quali, se sono davvero troppo angusti, possono essere definiti anche soffocanti (la sensala aveva chiuso il disgraziato in una specie di ripostiglio, in un bugigattolo oscuro e soffocante [G. D’Annunzio]). È interessante notare come stretto (il contr. più frequente di l.) sia in questo caso più specifico di l., essendo più circoscritto alla dimensione della larghezza: una stanza molto l. sarà infatti, generalm., una stanza grande, senza particolare riferimento a una dimensione, mentre una stanza molto stretta sarà caratterizzata dallo squilibrio tra i lati lunghi e quelli corti. L. e stretto sono usati anche per oggetti e, più raram., persone. In quest’ultimo caso, si può per es. dire che qualcuno ha le spalle l. o strette. Una persona l. sarà, nell’uso fam., una persona grassa, grossa, tarchiata, tozza; è impossibile qui il contr. stretto, mentre sono disponibili esile, filiforme, longilineo, magro, mingherlino, secco e altri.
Abbigliamento - Molto comune è l’uso di l. per indicare un abito o un paio di scarpe non aderenti: voglio il mio busto l., le mie scarpe comode e un secchio d’acqua da levarmi questi maledetti empiastri dal viso (C. Goldoni). Il sinon. più comune è comodo (anche lievemente eufemistico rispetto a l.: il vestito che mi hai regalato è molto elegante, ma è un po’ comodo), meno frequente è lento (adatto per es. per la biancheria intima, o per le scarpe, o al limite per gonne e pantaloni, ma non per una giacca o una camicia). Comunissimo il contr. stretto, mentre attillato è adatto agli abiti ma non alle scarpe: era costretto a premere qualche volta col ginocchio le ginocchia di lei strette nel vestito attillato (G. Verga). Legato a questa accezione è oggi molto comune l’anglicismo large (con il der. intens. extralarge), come indicazione di taglia per indumenti (contrapposto a medium e small). Un intens. ulteriore è oversize, a designare taglie oltre le misure standard.
Altri significati - Molto meno frequenti sono gli altri sign. di l., tra i quali quello che rimanda a una notevole entità o quantità numerica e sim.: vincere con l. maggioranza di voti; sono arrivato con l. anticipo. Se si parla di raccolto, frutti, guadagno e sim. (larga otterrai del tuo lavor mercede [G. Parini]), i sinon. più appropriati sono abbondante e copioso; più raro cospicuo. Grande e notevole sono più generici e adatti a tutti gli usi. Se si parla di numero di persone, numeroso è il sinon. più appropriato; rilevante si usa per quantità estremamente grandi: un rilevante capitale mi sarebbe pagato (I. Nievo). Tra i contr., oltre al generico piccolo, i poco frequenti esiguo, limitato e modesto. Stretto di solito non è appropriato in questi casi. Quando si parla di questioni lessicali, l. e stretto vengono usati come sinon., rispettivam., di lato e letterale; mentre, però, l. è decisamente meno com. di ampio, esteso e lato (ma forse più del tecnicistico estensivo), stretto è assai frequente, non meno di letterale, proprio e ristretto. Si ricordi anche la locuz. lat. stricto sensu «in senso stretto», che si contrappone a lato sensu «in senso lato».