lava-coscienze
(lava coscienza, lava coscienze), agg. (iron.) Che riesce a tacitare la coscienza, che fa apparire privi di colpe o responsabilità. ◆ Portare artisti nella propria corte, offrire loro una vita agiata, lauti pranzi, mondanità e tenerli al riparo dai rischi del mondo reale ha garantito a ricchi e potenti quell’etichetta lava coscienze di «mecenati». Oggi il mondo è cambiato, ci sono le fondazioni, molte strade per esprimere la propria arte e riuscire a non fare la fame. (Luca Ferrua, Stampa, 2 marzo 1999, Cuneo, p. 5) • ora, dopo che l’emendamento annunciato dall’Udc trasforma la ex Cirielli da «Salva Previti» in una legge che parrebbe fatta apposta contro di lui, Cesare Previti scende in campo e protesta: «Ma perché una volta che non mi salva più diventa magicamente giusta? È una trovata lava-coscienze la quale segue un percorso che fa orrore a qualunque coscienza civile», (Giuseppe Guastella, Corriere della sera, 7 novembre 2005, p. 12, Politica) • Chi ha incassato più consensi è la Uilm, la categoria dei metalmeccanici, che ha registrato 1922 nuovi iscritti e altri 715 ingressi solo nei primi due mesi del 2008. Di questi, 263 delegati provengono da Fismic, uno strappo – secondo Maurizio Peverati della Uilm – che «ribadisce il fallimento della politica dei no a tutti i costi e dei referendum lava coscienza». (Ch[ristian] Be[nna], Repubblica, 22 febbraio 2008, Torino, p. IX).
Composto dal v. tr. lavare e dal s. f. coscienza.
Già attestato nella Stampa del 1° maggio 1994, p. 9, Estero (Enrico Benedetto), nella variante lavacoscienze.