lavatore
lavatóre s. m. [der. di lavare]. – 1. (f. -trice, pop. -tóra) Nome generico degli operai o manovali che in varie industrie o attività attendono a operazioni di lavatura o di lavaggio; in partic., l. di sabbia e ghiaia, manovale che attende a lavare, oggi per lo più mediante apposita macchina (lavatrice), la sabbia e la ghiaia. Il femm. è stato usato in passato per indicare una donna che lava per mestiere panni e biancheria (con senso più generico di lavandaia) o che è specializzata nella lavatura di determinati oggetti (una l. di trine, di guanti), o abile nel lavare: era una bravissima lavatrice e stiratrice (Tecchi). 2. In funzione attributiva, orsetto l., o procione l., nome comune della specie più nota del genere procione (lat. scient. Procyon lotor), allusiva alla sua abitudine di lavare, tuffandoli nell’acqua, gli oggetti che sono simili per dimensioni, aspetto, odore alle prede naturali che può catturare nell’acqua allo stato libero. 3. Apparecchio destinato alla depurazione (lavaggio) di un gas da sostanze inquinanti, per contatto con un liquido capace di assorbirle o di fissarle chimicamente, nel caso siano gassose, o di trascinarle meccanicamente, nel caso siano solide o liquide. L’operazione si fa avvenire per lo più in un recipiente a colonna nel quale il liquido e il gas circolano in controcorrente attraverso apparecchiature che ne aumentano la superficie di contatto.