lavorazione
lavorazióne s. f. [der. di lavorare; cfr. lat. tardo laboratio -onis «lavoro, sforzo»]. – L’operazione e la tecnica del lavorare una materia per darle la forma e l’aspetto voluti: la l. del metallo, del legname, della lana, del cuoio, del marmo; le varie fasi della l. delle fibre tessili; metodo, sistema di l.; l. di maglieria, a mano o a macchina; e il modo con cui tale operazione è stata o viene eseguita, e quindi il risultato ottenuto: è una l. perfetta, o difettosa, scadente; il materiale è buono, ma la l. non mi soddisfa; si garantisce una l. accurata. Anche di opere alla cui produzione occorre tutto un complesso di operazioni e attività varie: iniziare la l. (e attendere alla l., sospendere la l.) di un film. Nell’uno e nell’altro caso, essere in l. (e parallelamente avere in l.), espressione di uso corrente per indicare che il lavoro è stato iniziato ed è tuttora in corso: il suo vestito è in l. e sarà pronto per la prova entro la prossima settimana; abbiamo in l. una serie di documentarî televisivi sulle pitture murali. Con riguardo alle tecniche seguite, si distinguono, nelle lavorazioni meccaniche: l. con asportazione di truciolo, eseguite a freddo, manualmente o con macchine utensili, e l. senza asportazione di truciolo, che possono essere per deformazione plastica, a caldo o a freddo, compiute attraverso laminazione, trafilatura, estrusione, ecc., oppure per fusione, portando cioè i materiali allo stato liquido e colandoli in apposite forme. Nell’organizzazione di lavori complessi, da compiere su più pezzi e in più fasi, si chiama l. fluente o più spesso a catena quella che si effettua disponendo gli operai lungo un nastro trasportatore sul quale viene fatto avanzare il pezzo da lavorare. Per la l. in serie, v. serie.