lavoro ripartito
loc. s.le m. Rapporto di lavoro distribuito tra due o più lavoratori a tempo parziale. ◆ Arriva anche il lavoro ripartito che prevede l’alternanza di due o più lavoratori (spesso appartenenti ad uno stesso nucleo familiare) in un’unica attività. (Roberto Bagnoli, Corriere della sera, 21 settembre 1999, p. 24, Economia) • [tit.] Il lavoro ripartito conviene alle donne / Le applicazioni della legge Biagi al personale femminile [testo] […] Un’altra tipologia di contratto, introdotta dalla legge Biagi e particolarmente adatta alle donne, è quella del lavoro ripartito tra dipendenti, ciascuno dei quali presta la propria attività a part-time, previa eventualmente la trasformazione di un precedente contratto a tempo pieno. (Arena, 10 settembre 2004, p. 7, Economia) • In provincia di Savona i dati del primo semestre dell’Osservatorio sul mercato del lavoro – spiega Anna Traverso, segretaria generale NIDL della Cgil – testimoniano di una precarietà diffusa. Aumentano anche il lavoro intermittente, cioè il lavoro a chiamata, soprattutto nel terziario e per la prima volta abbiamo un contratto di lavoro ripartito. (Stampa, 24 ottobre 2006, Savona, p. 41).
Composto dal s. m. lavoro e dal p. pass. e agg. ripartito, ricalcando l’espressione ingl. job sharing.