leggenda nera
loc. s.le f. Tradizione avvolta in un alone di cupo mistero, che talvolta assume tratti macabri o sanguinari. ◆ La «leggenda nera» sull’Inquisizione risale alla fine del Cinquecento. Inghilterra e Spagna sono impegnate in un braccio di ferro mortale, che ha come posta in gioco il dominio dell’Atlantico e, in prospettiva, del mondo. Gli inglesi sono i primi a capire l’importanza dell’arma della propaganda, inondano l’Europa di pamphlet e libelli in cui l’Inquisizione spagnola viene dipinta come il regno del terrore e della crudeltà. Come è noto, Londra vinse la partita, e in omaggio alla legge che vuole che la storia sia scritta dai vincitori, la propaganda si trasformò in verità storica, che venne poi ripresa dalla polemica anticattolica degli illuministi, e finì per trionfare nei romanzi gotici dell’Ottocento. (Foglio, 6 giugno 1998, p. 3) • Pio XII, il Papa divenuto suo malgrado protagonista di una leggenda nera che lo dipinge come antisemita e filonazista. (Giornale, 31 ottobre 2002, p. 35, Album Cultura & Spettacoli) • Quello che l’altroieri era letteralmente indicibile (negro di m., romeno schifoso e via elencando), e ieri si poteva dire solo in certe particolarissime circostanze, e comunque sottovoce, oggi fa in qualche modo parte di un discorso pubblico nel quale è d’incanto rientrata, e senza incontrare particolari resistenze, persino la leggenda nera secondo la quale sarebbe costume dei rom rapire i nostri bambini. (Paolo Franchi, Corriere della sera, 27 maggio 2008, p. 1, Prima pagina).
Composto dal s. f. leggenda e dall’agg. nero, ricalcando l’espressione spagn. leyenda negra.
Già attestato nella Repubblica del 2 febbraio 1985, p. 15, Inchieste (Gianni Baget Bozzo); dal titolo del libro di Julián Juderías y Loyot, La leyenda negra y la verdad histórica, Madrid 1914.