leghizzarsi
v. intr. pron. Farsi assimilare dalla linea politica del partito della Lega Nord. ◆ Il ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco, tenta di minimizzare. Ripete che si tratta di «un atto dovuto». Ma l’apertura di una procedura della Commissione Ue contro l’Italia per eccesso di deficit potrebbe travolgere le ultime cautele nel centrodestra. È come se la maggioranza di governo tendesse progressivamente a «leghizzarsi», in nome di un antieuropeismo che assume la perentorietà dell’ideologia elettorale. (Massimo Franco, Corriere della sera, 8 giugno 2005, p. 2, Primo piano) • Matteo Salvini, segretario cittadino della Lega, si congratula con la decisione del sindaco di destinare 6 milioni di euro del prossimo bilancio alla questione sicurezza e di aumentare il corpo della polizia municipale di 200 agenti, ma chiede uno sforzo maggiore: «Il sindaco si è leghizzato – dice Salvini –, ma bisogna raddoppiare l’impegno per dare segnali concreti». (Teresa Monestiroli, Repubblica, 14 novembre 2007, Milano, p. II).
Derivato dal v. tr. leghizzare con l’aggiunta della part. pron. -si.
Già attestato nella Stampa del 20 luglio 1992, p. 7, Interno (Alberto Statera).