legittimo
legìttimo agg. [dal lat. legitĭmus, der. di lex legis «legge»]. – 1. a. Che è secondo la legge, che ha le condizioni richieste dalla legge, e perciò valido, regolare: avrebbero essi cercata quella via irregolare, se la l. non fosse loro stata chiusa? (Manzoni); l. autorità; sovrano l., che regna per diritto o che avrebbe il diritto di regnare; l. rappresentante; matrimonio l., e quindi moglie, prole l., figlio l.; filiazione l. (v. filiazione); possesso, possessore l., ecc. b. Che è tale in virtù della legge, per volontà della legge: erede l., successore l.; successione l., quella che viene stabilita per legge, quando non vi sia il testamento; parte o porzione l., nell’eredità (v. legittima). c. Che è ammesso o riconosciuto dalla legge: l. difesa (v. difesa, n. 1 a). 2. Che è conforme ad altre leggi, o regole o norme: uso l. di un vocabolo, di una locuzione; conseguenze l., che discendono logicamente dalle premesse. Quindi, in genere, lecito, giustificato: supposizione l.; dubbio l.; l. suspicione (v. suspicione); desiderio, vanto, orgoglio l.; e come predicato con valore neutro: è l. supporre ... 3. fam., non com. Schietto, genuino, non adulterato (detto di cibi): olio, vino legittimo. ◆ Avv. legittimaménte, secondo la legge, in modo legittimo: aspirare legittimamente a un’eredità; essere uniti legittimamente in matrimonio; giustificatamente, con validi motivi: essere legittimamente orgoglioso dei risultati ottenuti; avanzare legittimamente dei dubbî.