lente2
lènte2 s. f. [dal lat. lens lentis «lenticchia», da cui si sviluppano metaforicamente gli altri sign., per la somiglianza di forma col seme della pianta]. – 1. Lo stesso, e meno com., che lenticchia, soprattutto per indicare il seme. 2. In botanica, lenti di palude, altro nome comune delle lenticchie d’acqua, piante acquatiche della famiglia lemnacee (v. lemna). 3. Dispositivo ottico rifrangente, costituito da una porzione di materiale trasparente omogeneo (per lo più vetro) limitato da due superfici, di cui almeno una curva, atto a fornire immagini, reali o virtuali, di oggetti (detta anche l. semplice per distinguerla da una l. composta, dispositivo avente gli stessi scopi ma costituito da più lenti semplici accostate o incollate fra loro): l. d’ingrandimento, lente mediante la quale l’osservatore vede dell’oggetto reale un’immagine virtuale, diritta, ingrandita; guardare, esaminare, leggere con una l.; le l. del microscopio, del binocolo; lenti da occhiali, per correggere difetti della vista. Al plur., le l., gli occhiali (o anche, oggi, per ellissi, le lenti a contatto): portare le l.; avere bisogno delle l. per leggere; fig., guardare, analizzare con la lente (o con la lente d’ingrandimento, non com. guardare con le l. del pedante), osservare, giudicare con minuziosità pedantesca. Nel linguaggio com.: ci vorrebbe la l. (o la l. d’ingrandimento), quando ci viene presentato un oggetto piccolo o si deve leggere una scrittura troppo minuta. In partic., in ottica, l. addizionali, quelle che in una macchina fotografica vengono applicate anteriormente all’obiettivo per modificarne la distanza focale; l. composte, denominazione generica di sistemi diottrici costituiti da più lenti semplici coassiali tenute insieme mediante una montatura metallica o mediante incollatura; l. convergenti o divergenti, lenti che rifrangono i raggi in modo da avvicinarli oppure in modo da allontanarli dall’asse ottico; l. obiettiva e l. oculare, in strumenti per la visione (cannocchiali, microscopî, telescopî, ecc.), la lente – in generale, una lente composta – che, rispettivamente, è rivolta verso l’oggetto osservato o alla quale s’accosta l’occhio per osservare; l. sottile, lente il cui spessore sia lecitamente trascurabile rispetto ai raggi di curvatura delle facce e rispetto alla distanza degli oggetti; l. elettriche, nell’ottica delle onde hertziane, qualsiasi dispositivo atto a produrre fenomeni di rifrazione delle onde medesime; l. elettroniche, nell’ottica elettronica, dispositivi (detti anche obiettivi elettronici) – costituiti da un certo numero di conduttori di forma opportuna, portati a differenti potenziali elettrostatici (l. elettrostatica), o di magneti (l. magnetica) – capaci di deviare le traiettorie di un fascio di elettroni, così da dar luogo a fenomeni di rifrazione elettronica, in modo analogo a quanto fanno le lenti ottiche per i raggi luminosi; l. di Fresnel (dal nome del fisico fr. A.-J. Fresnel, 1788-1827), dispositivo rifrangente costituito da una lente posta al centro di una serie di anelli prismatici concentrici (la cui sezione è un triangolo mistilineo avente per lati due segmenti di retta e un arco di cerchio): risulta otticamente equivalente a una lente di diametro pari al suo diametro totale, pur avendo spessore e peso minori, e presenta inoltre i vantaggi di un minore assorbimento della luce e di una ridotta aberrazione di sfericità, per le quali ragioni trova applicazione nei fari per segnalazioni marittime, aeronautiche e stradali, nei sistemi di messa a fuoco degli apparecchi fotografici, ecc. In ottica clinica, l. corneali, più comunem. dette l. a contatto, speciali lenti concavo-convesse di piccolissime dimensioni, rigide (in vetro) o morbide (di speciali resine trasparenti), o semirigide (più flessibili di quelle rigide, tali da presentare una maggiore permeabilità all’ossigeno dell’aria, per cui vengono chiamate anche gas-permeabili), che vengono applicate alla superficie anteriore dell’occhio per la correzione dei difetti della vista, in sostituzione degli occhiali. 4. In anatomia comparata, l. cristallina (o semplicem. cristallino o lente), parte dell’apparato rifrangente dell’occhio dei vertebrati, grazie al quale è possibile l’accomodamento visivo. Per la lente cristallina nell’occhio umano, v. cristallino2. 5. Per analogia di forma con le lenti ottiche: a. In idraulica, l. idrometrica, apparecchio limitatore di portata, usato in alcuni impianti di distribuzione dell’acqua, consistente in un disco di porcellana con un foro al centro, regolabile in modo da determinare una portata prestabilita. b. Negli orologi a pendolo, la parte terminale del pendolo stesso, foggiata solitamente in forma di disco sottile a superficie convessa da entrambe le parti. c. In geologia, forma di giacitura di rocce o di ammassi minerali, caratterizzata da grande sviluppo in due sole dimensioni, e quindi di forma grossolanamente lenticolare. ◆ Dim. lentina (con sign. generico o per indicare in partic. le lenti a contatto), e con accezione propria lentino m. (v. lentino1).