lesso
lésso agg. e s. m. [lat. elĭxus «bollito»; cfr. lĭquēre «esser liquido» e lĭxa (aqua) «ranno»]. – 1. agg. Lessato, cotto nell’acqua a bollore: carne l., pesce l., patate l., castagne l.; fece portare in una tovagliuola bianca i due capponi l. (Boccaccio); prov., fam., chi la vuol lessa, chi la vuole arrosto, a proposito di persone che abbiano opinioni o desiderî diversi, e non si trovino mai d’accordo. Locuz. avv. a lesso (o anche allesso), nelle frasi cuocere, fare a lesso, lessare; anche come agg. invar., per il semplice lesso: carne allesso. 2. s. m. Vivanda di carne lessata (e quando non sia altrimenti determinato, s’intende di carne di manzo, o, talora, di carni miste, come manzo, vitello, gallina, ecc.): ho mangiato un ottimo l.; un’altra porzione di l.; l. di vitello, di pollo, di tacchino; Né io sono per anche un manzoniano Che tiri quattro paghe per il l. (Carducci). Per ellissi, nell’uso fam., taglio di carne macellata da cuocere a lesso per fare il brodo: mi dia sei etti di lesso.