lesto
lèsto agg. [etimo incerto]. – 1. a. Di persona, che fa le cose con prestezza; agile, svelto: un ragazzino l.; un cameriere poco l.; l. come un gatto, come uno scoiattolo; prov., chi vuol viver sano e l., mangi poco e ceni presto. Con determinazioni: l. di mano, svelto a picchiare o a rubare; l. di gambe; l. di lingua, pronto a rispondere; fig., l. di mente, d’ingegno; seguito da verbi: l. a mangiare, a menar le mani, a far le faccende; è l. a prendere, ma lento a dare; sei stata troppo lesta a promettere. Con valore avverbiale: andare lesto, far lesto, sbrigarsi; ho preso la bicicletta per far più lesto; e ripetuto: andò via lesta lesta; s’alzarono lesti lesti; come esortazione: lesta, via!; lesti, spicciamoci! b. ant. Abile, accorto: bisogna andar lesto con costui (Machiavelli); v. anche lestofante. 2. Di cosa, che si fa o avviene in poco tempo, sbrigativo: sarà cosa l.; scrivi pure cosette l., e quel che ti viene alla penna, senza molto esame (G. Gozzi); una colazione lesta lesta; l’esame è stato abbastanza l.; per farla lesta, per dir la cosa in poche parole. Locuz. avv. alla lesta, in fretta, in modo sbrigativo: lavori fatti troppo alla lesta. 3. tosc. o letter. Pronto, che ha terminato un’operazione: fu l. in meno di mezz’ora; né vi fu chi in tre minuti non si trovasse già bello e l. sull’aiuola dinanzi alla casa (Foscolo); assol., esser l., aver finito: scrivo ancora due righe e son l.; anche di cosa, pronto, finito, preparato: la cena è l.; il lavoro non sarà l. prima di domani sera. ◆ Avv. lestaménte, con lestezza, velocemente, rapidamente: attraversare lestamente la strada; sbrigare lestamente le faccende.