letterariese
s. m. Il linguaggio tipico dei testi letterari. ◆ [Tullio] De Mauro segnala intanto un punto: «Mi pare che i dati raccolti dicano chiaramente che non esiste più, nella nostra prosa, una lingua letteraria strutturata, un “letterariese”. Ciascun autore adopera con grande libertà tutti i mezzi espressivi che il parlato che ci circonda gli mette a disposizione e che gli servono. È, detto in positivo, ciò che lo storico della lingua Luca Serianni ha descritto come la fine dell’arroccamento nella e della cittadella letteraria». (Francesco Erbani, Repubblica, 26 giugno 2007, p. 57, Cultura).
Derivato dall’agg. letterario con l’aggiunta del suffisso -ese.