(letto-scrittura) s. f. 1. L’insieme delle abilità di lettura e scrittura, in particolare in relazione al loro apprendimento da parte dei bambini. 2. Il metodo didattico che ha come fine l’acquisizione delle capacità di leggere e di scrivere da parte dei bambini. ♦ Non possiamo infine dimenticare che quanto abbiamo detto si riferisce solo all'impadronirsi delle tecniche di lettoscrittura (abilità che di norma viene appresa tra i 6 e i 12 anni) in quanto il fruire in modo creativo della lettura (leggere per proprio piacere un giornale, una rivista o un libro) e della scrittura giunge in un secondo momento e non è naturalmente compatibile con una dislessia grave. (Irene Vernerò, Stampa, 26 giugno 1985, Tuttoscienze, p. 4) • Alla elementare 44 bambini su cento sono considerati a rischio, e uno su cinque ha bisogno di «intervento immediato». Stessa situazione alla media, dove gli alunni a rischio superano il 44 per cento, per arrivare al 46 per cento nella seconda classe. Per questa ragione da qualche anno gli operatori e gli insegnanti delle scuole interessate, a seguito dei risultati del test, sono intervenuti con speciali laboratori di letto-scrittura, e alla fine i risultati sono arrivati. (Salvo Intravaja, Repubblica, 28 giugno 2003, Palermo, p. 6) • Il termine lettoscrittura è una parola composta, diffusa a partire da metà degli anni Ottanta, che indica l’insieme delle abilità di lettura e scrittura, in relazione al loro apprendimento. Oggi, nell’insegnamento formalizzato, leggere e scrivere sono attività strettamente correlate, che vengono affrontate insieme: si insegna a leggere mentre si insegna a scrivere, e viceversa. (Paola Baratter, Che cosìè la lettoscrittura, in Lingua italiana, 15 maggio 2019, Treccani.it) • Il programma propone un approccio fono-sillabico che si sviluppa in coerenza con le evidenze acquisite e con i criteri dell’alfabetizzazione strutturata. La fase sperimentale della sua attuazione ha dato importanti risultati su tre livelli: acquisizione delle competenze di letto-scrittura negli alunni, riduzione della percentuale di alunni a rischio dislessia, oltre che apprezzamento da parte degli insegnanti che lo hanno applicato. (Tecnicadellascuola.it, 11 gennaio 2022, Didattica).
Composto dai s. f. lett(ura), con vocale di appoggio o, e scrittura.
Già attestato nel 1981, secondo quanto riporta lo Zingarelli 2022.