lezzo
léżżo s. m. [der. di un ant. lezzare «puzzare», aferesi di olezzare]. – Fetore, grave puzzo: Per un sentier ch’a una valle fiede, Che ’nfin là sù facea spiacer suo l. (Dante); né agl’incensi avvolto De’ cadaveri il l. i supplicanti Contaminò (Foscolo); un mucchio di rifiuti che mandava (o da cui si levava) un l. insopportabile; in partic., il cattivo odore che proviene dal sudicio del corpo animale: il l. degli appestati; l. caprino; hanno un l. di stalla che si sente lontano un miglio. Per estens., il sudiciume stesso, spec. quello di certe abitazioni di gente abietta: non so come facciano a vivere in quel l.; nato e cresciuto nel l.; marcire nel lezzo. Talora fig., in senso morale: peccatori marciti nei l. delle loro colpe (Segneri); uscire dal lezzo.