li
lì avv. [lat. ĭllīc ‹illìk›]. – 1. In quel luogo, in quel posto. Indica in genere luogo non molto discosto da chi parla o da chi ascolta, e con più esattezza dell’avv. là; è inoltre usato largamente e quasi ovunque invece del tosc. e ant. costì, per indicare il luogo dove si trova chi ascolta. Si unisce con verbi di quiete e di moto verso luogo: sta’ lì (o mettiti lì) e non ti muovere; mi trovavo lì per caso; mi fermai lì due giorni; tornò lì più volte; guardate lì; spesso è meglio determinato da complementi o avverbî: lì vicino, lì accanto, lì sopra, lì dentro, lì fuori; lì nell’angolo, lì sopra la scrivania, lì nello sgabuzzino; dev’essere lì dove l’ho messo; è lì a due passi. Usato senza il verbo, unito cioè direttamente al pron. quello, accompagnato o no da un nome, e all’avv. ecco, serve a determinare meglio la posizione di una persona o di un oggetto: quel giovanotto lì (che cioè si trova lì); quel libro lì; eccolo lì; preferisco quello lì; con quella lì c’è poco da scherzare; talora anche a precisare il tempo: in quell’anno lì, in quel momento lì. Altre volte ha uso pleonastico, per dare tono più imperioso alla frase o per rafforzare l’espressione: fermo lì!; zitto lì!; ecco lì quello che capita a chi vuol fare di testa sua; guarda lì come s’è conciato! Preceduto da preposizione, indica movimento verso luogo (fin lì), da luogo (di lì, da lì), o attraverso luogo (di lì, per lì): vado un momento fin lì (anche fig.: fin lì ci arrivo anch’io; fin lì aveva ragione lui); vengo appunto da lì o di lì; levati di lì; da lì alla stazione son dieci minuti circa; di lì non si passa; si entra, si esce di lì; son passato per lì due o tre volte; e con più precisione: s’arrampicò su di lì; scendi giù di lì; fig., riferendosi al tempo, di lì a un mese, di lì a pochi minuti (un mese, pochi minuti dopo d’allora). È spesso contrapposto o correlativo a qui, talvolta anche a là: erano sparsi uno qui e uno lì (opp. uno lì e uno là); è sempre in giro per la regione, ora qui ora lì (oppure ora lì ora là); da qui a lì ci vorrà mezz’ora di cammino; c’è tanto quanto di qui a lì. 2. Locuzioni: esser lì, con varî sign.: siamo di nuovo lì, siamo alle solite; se non è mezzogiorno, siamo lì, poco ci manca; e similmente: se non costerà proprio 1000 euro, saremo lì; con lo stipendio ormai sono lì, sono agli sgoccioli, l’ho speso quasi tutto; essere lì per, e più efficacemente essere lì lì per, stare per fare una cosa, esser prossimo, essere sul punto di farla: quando Renzo ... fu lì per entrare, colui, senza scomodarsi, lo guardò fisso fisso (Manzoni); ero lì lì per cedere; eravamo lì lì per partire. Restare lì, rimaner lì, rimanere immobile, o interdetto (ma con accezioni partic., di solito precisate dal contesto): restò lì sul colpo, restò lì stecchito, rimase lì senza saper che dire, ecc. Finir lì, non esserci altro: per quella sera, tutto finì lì; ha quel poco che gli passa la famiglia, e finisce lì (al contrario, non finir lì, avere un seguito: la cosa purtroppo non finì lì). In locuz. avverbiali: giù di lì, all’incirca, pressappoco in quel luogo o in quel tempo (v. giù, n. 1 b); lì per lì (fam. anche là per là), sul momento, così su due piedi: lì per lì non seppe che cosa rispondere; come facevo a trovare lì per lì tanti soldi? Pronunciato con forza, e lì, indica insistenza, ostinazione, o cosa che si ripete o che dura: e lì coi soliti discorsi!; e lì botte a non finire; e lì salti da rompersi il collo giù per la discesa; e lì mangiare e bere senza ritegno.