libellula
libèllula s. f. [lat. scient. Libellula, dim. del lat. class. libella «livella», a sua volta dim. di libra «bilancia»; così detta perché nel volo tiene le ali orizzontali]. – 1. a. Nella classificazione zoologica, genere di insetti anisotteri comprendente diverse specie diffuse in Europa, tra cui Libellula depressa (indicata anche in ital. con lo stesso nome) e Libellula quadrimaculata (cioè «libellula dalle quattro macchie»). b. Nel linguaggio com., con sign. più ampio, nome dei varî insetti dell’ordine odonati, caratterizzati, allo stato adulto, da un corpo sottile e da grandi ali membranose, talora colorate, spesso tutte e quattro uguali, che in posizione di riposo non ricoprono mai l’addome e vengono tenute verticalmente verso l’indietro (nel sottordine degli zigotteri) o orizzontali (negli anisotteri); le ninfe, predatrici, vivono nell’acqua per un periodo di due o tre anni che si conclude, dopo 10-14 mute, con la metamorfosi. 2. In similitudini, indica grazia, leggerezza ed elegante agilità nei movimenti: danzare, muoversi come una libellula.