libreria-caffe
libreria-caffè loc. s.le f. Esercizio commerciale nel quale è possibile leggere e comprare libri e intrattenersi in un ambiente comodo e confortevole dotato di un servizio bar. ◆ Alla loro incontrollabile curiosità si deve, per esempio, la diffusione delle librerie-caffè, le librerie con annesso luogo di ristoro, un’idea rubata negli Stati Uniti, diventata poi molto «cool» nelle metropoli della vecchia Europa. (Repubblica, 18 aprile 1999, p. 23, Cronaca) • Il Festivaletteratura, come le nuove librerie-caffè e i classici allegati ai giornali, sono il segno di una democrazia letteraria che sta mutando gli scenari tradizionali e con la quale dovremo confrontarci nei prossimi anni. (Franco Brevini, Corriere della sera, 2 settembre 2003, p. 49, Cronaca di Milano) • la svolta per così dire kult del rito dell’happy hour si vede anche da altri segnali: da mesi nelle grandi città del Nord, da Torino a Milano, le librerie-caffè che restano aperte fino a sera inoltrata sono molto frequentate e non c’è in pratica quasi nessun locale «lounge» che non programmi qualche serata più o meno direttamente culturale. (Paolo Martini, Stampa, 25 luglio 2006, p. 17, Cronache Italiane).
Composto dal s. f. libreria e dal s. m. inv. caffè.
Già attestato nella Stampa del 10 maggio 1995, p. 15, Società e Cultura (F. P.).