libro-denuncia
loc. s.le m. Libro scritto per portare a conoscenza dell’opinione pubblica fatti o avvenimenti noti all’autore. ◆ la Chiesa ufficiale non lo ama. Il 23 maggio 1931 vengono tolte a Padre Pio tutte le facoltà ministeriali, eccetto la possibilità di dire messa in forma privata, senza fedeli. Il 14 luglio 1933 quando sta per uscire un libro-denuncia sulla persecuzione ingiustificata di cui è vittima, Roma reintegra nelle sue funzioni il frate. Ma si ribadisce che «resta a lui proibito di parlare... con qualsiasi donna». (Marco Tosatti, Stampa, 30 aprile 1999, p. 20, Interno) • Il nuovo James Bond, Daniel Craig, sembra destinato a portare sullo schermo cinematografico la figura di [Aleksandr Val’terovič] Litvinenko, l’ex spia del Kgb mortalmente avvelenato a Londra con il polonio radioattivo. Il film prende spunto dal libro-denuncia di Litvinenko («Blowing up Russia») e non piacerà a [Vladimir Vladimirovič] Putin. (Repubblica, 27 dicembre 2006, p. 12) • Dopo gli Oscar, concerti ambientalisti in tutto il mondo, un nuovo libro-denuncia e, forse, il Nobel per la Pace. Per Al Gore un futuro da «rockstar», per ora senza Casa Bianca. (Massimo Gaggi, Corriere della sera, 27 febbraio 2007, p. 1, Prima pagina).
Composto dal s. m. libro e dal s. f. denuncia.
Già attestato nella Repubblica del 21 maggio 1989, p. 15, Politica estera.