ligula
lìgula s. f. [dal lat. ligŭla (der. di lingĕre «leccare»), che aveva il sign. 1, ma già presso i Latini era confuso, sia per la forma sia per il senso, con lingŭla «linguetta», da cui i sign. 2 e 3 e i derivati della botanica e della zoologia]. – 1. Presso gli antichi Romani, uno dei due tipi di cucchiaio da essi adoperati, simile a quello moderno, con la cavità allungata, ovale, più o meno appuntita all’estremità e il manico diritto o curvo terminante in un ornamento. 2. In botanica, parte della corolla che nei fiori zigomorfi delle composite ha la forma di una linguetta; con lo stesso nome è chiamata anche la piccola appendice membranacea, eretta e incolore, inserita nel punto di contatto tra la lamina e la guaina delle foglie delle graminacee. 3. In zoologia: a. Genere di vermi cestodi che da giovani vivono parassiti nei muscoli o nella cavità viscerale dei pesci d’acqua dolce, e da adulti nell’intestino degli uccelli acquatici. b. Pezzo del labbro inferiore degli insetti imenotteri che possiedono un apparato boccale lambente, talora lunghissimo, costituito dalla fusione delle glosse.