limpido
lìmpido agg. [dal lat. limpĭdus, di origine incerta]. – 1. Nitido, trasparente, puro da componenti o elementi estranei che ne turbino la chiarezza: acqua, aria l.; un cielo l.; una notte l., piena di stelle; diamante, cristallo l.; Ad una fonte l. et amena (Ariosto); veste la Luna Di luce limpidissima i tuoi colli (Foscolo). In ottica, si dice di un mezzo trasparente che, attraversato da un fascio luminoso, non dà luogo a diffusione. 2. Frequente in senso fig.: voce l., di timbro chiaro, senza velature o incrinature, e così note l., suono l. (di uno strumento musicale); Al limpidissimo suon de l’argento (Carducci); occhio, sguardo l., sereno, non turbato da passione, che rivela l’innocenza dell’animo; mente l., che vede e intende con chiarezza; provare una gioia l., pura e serena, non offuscata da alcun turbamento; anima l., schietta; prosa l., stile l., ragionamento l., dimostrazione l., chiari, non involuti; l. vena, di schietta ispirazione poetica. ◆ Avv. limpidaménte, in modo limpido, chiaro, trasparente: l’acqua scorreva limpidamente; più spesso in senso fig.: il canto dell’usignolo si espandeva limpidamente nell’aria; esprimere limpidamente il proprio pensiero; guardare limpidamente negli occhi; fare le cose, agire limpidamente, con grande schiettezza e genuinità.