-lisi
-liṡi [dal gr. λύσις (in composizione -λυσις) «scioglimento, separazione», der. di λύω «sciogliere»]. – 1. Secondo elemento, atono, di parole composte derivate dal greco (come analisi, catalisi, dialisi) o formate modernamente nel linguaggio scient., particolarmente della chimica e della fisica (come elettrolisi, idrolisi, pirolisi, ecc.), nelle quali significa in genere «scomposizione, separazione, demolizione, degradazione chimica, soluzione»; mentre nel primo gruppo il suffisso si unisce a una preposizione, nel secondo si unisce a una base nominale, la quale rappresenta l’agente strumentale che opera la separazione. 2. Nel linguaggio della biologia, e soprattutto della medicina, con pronuncia generalmente piana, è usato con due diverse accezioni: a. Distacco, rimozione di aderenze patologiche mediante intervento chirurgico (come in cardiolisi, corelisi, salpingolisi, ecc.), intervento che può avere anche lo scopo di restituire mobilità a un organo o elemento anatomico (per es., artrolisi). In questo gruppo, come nel seguente, il primo elemento è ancora una base nominale, che rappresenta però il soggetto passivo della lisi. b. Dissoluzione, distruzione, usura, soprattutto di elementi o tessuti dell’organismo (emolisi, istolisi, osteolisi, ecc.), o processo di digestione, di dissoluzione, per lo più enzimatica o microbiologica, di materiale organico (batteriolisi, proteolisi).