littera enim occidit, spiritus autem vivificat
‹lìttera ènim oččìdit spìritus àutem vivìfikat› (lat. «infatti la lettera uccide, lo spirito invece vivifica»). – Parole di s. Paolo, nella 2a lettera ai Corinzî 3, 6, con le quali egli intendeva affermare la superiorità del messaggio di Cristo (fondato sullo spirito, che è vita) rispetto alla legge giudaica (che è lettera scritta e cioè formulazione esteriore). La frase è talora ripetuta per contrapporre all’interpretazione letterale, aridamente materiale di un testo (soprattutto leggi, disposizioni, regolamenti, precetti e sim.), l’interpretazione del pensiero riposto nelle parole, dell’intenzione di chi scrive e dei fini a cui mira: che è l’interpretazione vera e più giusta. L’antitesi tra spirito e lettera, ormai entrata nel linguaggio corrente, ha origine appunto da questo passo di s. Paolo.