litura
s. f. [dal lat. litura, der. di linĕre «ungere, spalmare», part. pass. litus]. – Termine con cui i Romani indicavano la cancellazione dello scritto su tavolette cerate, ottenuta con lo spianare di nuovo la cera, quindi in genere ogni cancellatura e anche lo scalpellamento col martello di qualche parola nelle iscrizioni lapidarie. Oggi è usato nel linguaggio dei filologi per indicare una cancellatura su codici.