lobby
‹lòbi› s. ingl. [dal lat. tardo laubia (lo stesso etimo dell’ital. loggia); propr. «loggia, tribuna», e quindi «tribuna del pubblico (in aule parlamentari)»] (pl. lobbies ‹lòbi∫›), usato in ital. al femm. (e comunem. pronunciato ‹lòbbi›). – 1. Termine usato negli Stati Uniti d’America, e poi diffuso anche altrove, per definire quei gruppi di persone che, senza appartenere a un corpo legislativo e senza incarichi di governo, si propongono di esercitare la loro influenza su chi ha facoltà di decisioni politiche, per ottenere l’emanazione di provvedimenti normativi, in proprio favore o dei loro clienti, riguardo a determinati problemi o interessi: le lobby degli ordini professionali, del petrolio. 2. Salone principale di una banca dove si svolgono le operazioni di sportello per il pubblico.