locomotiva
s. f. [dal fr. locomotive (da cui anche l’ingl. locomotive), femm. sostantivato dell’agg. locomotif (comp. del lat. loco, abl. di locus «luogo», e del lat. mediev. motivus «relativo al moto»), usato dapprima nella locuz. fr. faculté locomotive «facoltà di muoversi, di spostarsi da luogo a luogo»]. – Veicolo munito di apparato di trazione, atto a trainare su rotaie altri rotabili e non idoneo, di massima, a portare esso stesso carico utile; a seconda del tipo di apparato di trazione si distinguono l. a vapore, l. Diesel, l. elettriche, l. Diesel-elettriche, l. a turbina, ecc.; a seconda del servizio cui sono destinate e in relazione alla potenza richiesta, l. da manovra, l. da treni, e specificando l. per treni merci, l. per treni viaggiatori. Nell’uso com., le locomotive elettriche e quelle Diesel sono più spesso chiamate locomotori, locomotrici o elettromotrici, e col nome di locomotiva s’intende per lo più quella a vapore (distinzione peraltro non sempre osservata); alla locomotiva a vapore (ormai superata) è generalmente agganciato il tender (o carro scorta) che trasporta l’acqua e il combustibile. Nel passato la parola fu usata qualche volta anche come agg., nell’espressione macchina locomotiva. Frequenti nell’uso, spec. in passato, le similitudini (spesso scherz.) sbuffare, ansimare come una locomotiva.