logaritmo
s. m. [dal lat. scient. logarithmus (comp. del gr. λόγος «proporzione» e ἀριϑμός «numero»), termine coniato nel 1614 dal matematico scozz. J. Napier (in ital. Nepero)]. – In matematica, si definisce logaritmo di un numero reale positivo x rispetto a una data base a reale, positiva e diversa da 1, l’esponente che bisogna dare alla base a per ottenere il numero x; si può scrivere perciò y = loga x se ay = x; l. naturali, o iperbolici o neperiani, quelli nei quali si assume come base il numero trascendente e = 2,718..., e si usa, in luogo di loge x, il simbolo ln x; l. decimali o volgari o di Briggs, quelli a base a = 10, indicati con Log o log (simbolo attualmente preferito) o lg, impiegati, per es., per semplificare il calcolo di espressioni contenenti prodotti, potenze, quozienti e radici; l. integrale (o iperlogaritmo, o logologaritmo), valore dell’integrale del reciproco del logaritmo.